RACCONTO SONORO
Ti trovi difronte al Villino Medievale, un tempo residenza del principe Giulio Borghese, marito di Annamaria Torlonia. Questo edificio, in stile neo-medievale, nel 1937 divenne la sede dell’istituto internazionale per la cinematografia e l’educazione. Alla tua sinistra troverai la rampa d’accesso che conduce al suo interno, oggi sede di Technotown, hub della scienza creativa di Roma Capitale. Se hai bisogno di informazioni puoi chiedere all’interno del bookshop presente nella struttura.
Ti consigliamo di fare una visita al suo interno, prima o dopo l’inizio del tuo percorso.
Technotown è un luogo insolito, come il percorso che stai per iniziare. Puoi partecipare a factory creative sul mondo della fotografia, della stampa 3D, della musica, delle decorazioni artistiche in resine sintetiche, delle attività floreali e podcast. Al suo interno puoi trovare una piccola esposizione con strumenti autocostruiti e anche la Casa del podcast, il primo luogo al mondo nato per diffondere la cultura del podcasting.
I tutor scientifici ti condurranno alla scoperta di questo luogo, dove la scienza, la tecnica e la tecnologia diventano strumenti per esprimere la tua creatività.
Ora ti trovi davanti alla mappa sensoriale, da qui inizia il tuo percorso, sentiti libero di mettere in pausa questo racconto quando lo ritieni opportuno, in modo da poter effettuare tutti gli spostamenti in base ai tuoi tempi.
Ora ruota di 180 gradi e lasciati alle spalle il Villino Medievale. Inizia a camminare per 15 passi dritto davanti a te, fiancheggerai sulla sinistra 2 panchine per poi incontrare un’aiuola. Continua a camminare per circa 80 passi nella stessa direzione, costeggia alla tua sinistra un delizioso orto di piante aromatiche, il cui profumo è spesso nell’aria. Timo, Rosmarino, Verbena, e Salvia ti accompagneranno in questo breve tratto. Man mano che procedi puoi sentire in sottofondo i suoni del ristorante la Limonaia svanire in lontananza.
Rimani dunque sul sentiero di ghiaia, delimitato alla tua sinistra da piccoli massi, e avanza ancora fino a raggiungere un cancello in ferro. Superato il cancello, svolta subito a sinistra di circa 90 gradi, e avanza per 5 passi, sentirai un piccolo dislivello. Nel frattempo, continua a toccare la ringhiera di ferro.
In questo specifico tratto ti trovi in prossimità di uno degli ingressi del parco di Villa Torlonia, via Spallanzani, lo capirai dal suono del traffico urbano che è spesso presente, soprattutto nei giorni feriali.
A questo punto gira di nuovo a sinistra di 90 gradi per trovare un secondo cancello, anch’esso in ferro. Da qui parte il viale che ti porterà alla prima tappa, alla scoperta del tiglio secolare.
Una volta individuato il cancello, superalo e procedi dritto per 7 passi. Ora alla tua sinistra sentirai il tronco di un primo albero di tiglio, inizia ad esplorare la porosità della corteccia di questo fusto e la sensazione che ti suscita; e se la tua altezza te lo consente, puoi alzare le mani e sfiorare una foglia.
Procedi ancora dritto per altri 8 passi e, sempre alla tua sinistra, troverai un secondo albero di tiglio. Procedi ancora dritto per altri 9 passi e, sempre alla tua sinistra, potrai toccare un terzo albero, anch’esso un tiglio ,ma fai attenzione alla radice sporgente.
Ti trovi infatti in una zona del parco ricca di queste specie arboree. Nota che in questo tratto il terreno cambia, unendo ghiaia e terriccio, tu mantieniti sempre sul sentiero davanti a te.
Man mano che procedi sentirai una leggera pendenza, fai attenzione perché alcuni ciottoli hanno una sporgenza maggiore dal terreno.
Vai ancora dritto per altri 30 passi e alla tua sinistra troverai questa volta un esemplare di Alloro.
L’alloro (Laurus nobilis) è una pianta aromatica e officinale appartenente alla famiglia delle Lauraceae, diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo. La conosciamo spesso sottoforma di arbusto, perché viene generalmente potata, ma in realtà si tratta di un vero e proprio albero, che può arrivare fino a 10 metri di altezza: il legno del suo tronco è piuttosto liscio e a volte emana lo stesso profumo tipico delle sue foglie, dalla forma ovale, coriacea, che usiamo molto spesso per insaporire le nostre pietanze.
Ma l’alloro, con il suo aroma unico e inconfondibile, è anche fortemente legato al mito di Apollo e Dafne, offrendo un affascinante legame tra natura e mitologia.
(Musica…)
“…Il petto morbido si fascia di fibre sottili, i capelli si allungano in fronde, le braccia in rami; i piedi, così veloci un tempo, s’inchiodano in pigre radici, il volto svanisce in una chioma: solo il suo splendore conserva. Anche così Febo l’ama e, poggiata la mano sul tronco, sente ancora trepidare il petto sotto quella nuova corteccia e, stringendo fra le braccia i suoi rami come un corpo, ne bacia il legno, ma quello ai suoi baci ancora si sottrae. E allora il dio: “Se non puoi essere la sposa mia, sarai almeno la mia pianta. E di te sempre si orneranno, o alloro, i miei capelli, la mia cetra, la faretra”.
Questo è il momento centrale nelle “Metamorfosi” di Ovidio: Dafne rappresenta la trasformazione e la fuga; simboleggia la libertà e il desiderio di autonomia, mentre Apollo il desiderio e la potenza dell’amore non corrisposto. E così che l’alloro diventa un simbolo di vittoria e di celebrazione.
(Fine musica…)
(Sottofondo diverso musicale) Tornando ora al nostro racconto, procedi per altri 40 passi, sei quasi giunto alla prima tappa. Tocca il tronco alla tua sinistra, che troverai allungando il braccio, poi sempre dritto per altri 12 passi e finalmente, sempre a sinistra. potrai toccare un esemplare secolare di tiglio.
TIGLIO
Ti trovi nel mezzo di un piccolo boschetto di tigli secolari. Il tiglio (Tilia cordata) è una pianta arborea della famiglia delle Malvaceae, originaria dell’emisfero boreale. Il suo nome deriva dal greco Ptilon, che significa “ala”, per via della sua brattea fogliacea che in primavera facilita la disseminazione dei frutti. Questi alberi maestosi sono apprezzati non solo perché abbelliscono il nostro paesaggio con la loro eleganza, ma offrono anche una serie di straordinarie proprietà benefiche, che nutrono il corpo e lo spirito. Nella mitologia greca il tiglio simboleggia accoglienza e amore eterno ed è da sempre considerato l’emblema della femminilità, associata al culto della dea Afrodite. Questa pianta può vivere anche per mille anni, tanto che nel nostro paese viene considerata simbolo di longevità.
Nel mese di giugno, i suoi numerosi fiori sbocciano, sprigionando un profumo intenso e avvolgente. Questa fragranza crea un’atmosfera di pace e serenità, attirando le api che, con il loro instancabile operato, producono un miele prezioso, ricco di proprietà emollienti. Se sei nella stagione giusta lascia che il profumo dei suoi fiori ti avvolga, mentre le sue fronde danzano leggere nel vento. In questo semplice gesto, potrai ritrovare un senso di calma e armonia. Prenditi un momento per avvicinarti a quest’essenza meravigliosa e se vuoi abbraccia il suo tronco per scoprirne l’ampia grandezza: lascia che le tue mani accarezzino il tronco, ruvido e segnato dal tempo, fermati a riflettere su come la sua ispida e spessa trama nasconda e protegga tanta vita al suo interno. In autunno potresti ritrovarti a camminare su una vasta distesa di foglie; prova allora a raccoglierne una, segui con il dito il suo lungo picciolo e il bordo seghettato, potrai scoprire una forma particolare, ma al tempo stesso familiare, come quella del cuore. Concediti questo momento di benessere e lascia che il tiglio ti accompagni nel tuo percorso sensoriale.
COME ARRIVARE AL BAMBUSETO
Ripartendo dal tiglio torna sul viale principale, lasciandolo alla tua sinistra, percorri 22 passi, gira di 90 gradi a sinistra e al tredicesimo passo allunga le braccia e toccherai un grande platano.
Puoi riconoscere la sua corteccia altamente squamata e sottile, dalla doppia colorazione.
Il platano è l’unica specie appartenente alla famiglia delle Platanaceae, originario dell’America centro-settentrionale e del bacino del Mediterraneo orientale.
Si tratta di alberi monumentali, molto apprezzati come piante ornamentali per decorare parchi e giardini di notevoli dimensioni, oltre che per l’arredo urbano grazie alla notevole resistenza allo smog delle metropoli. Su questo platano troverai un’escrescenza a circa 1.70 cm di altezza, appoggia lì il tuo braccio sinistro, allinea il braccio al tuo busto e procedi dritto per 20 passi.
Adesso fermati, perché sei arrivato alla seconda tappa del percorso.
Davanti a te si estende il bambuseto.
Disclaimer: Fai attenzione al terreno dissestato che presenta radici e canne in crescita.
BAMBUSETO
Ora ti trovi difronte un piccolo ma grazioso bambuseto, dove ogni pianta si erge con grazia, formando un abbraccio verde attorno a te. Il bambù, originario delle lussureggianti terre d’Asia, è molto più di una semplice pianta: nella cultura tradizionale cinese è simbolo di bellezza, fortuna e resilienza. Le sue svariate specie, dal bambù nero al dorato, fino al bamboo gigante, che si staglia maestoso fino a 40 metri di altezza, possono formare delle vere e proprie foreste, come quella molto famosa presente in Giappone, ad Arashiyama, poco distante da Kyoto. Nella cultura orientale il bamboo rappresenta Integrità morale, resistenza, modestia e lealtà. La sua principale caratteristica è quella di essere molto flessibile, ma allo stesso tempo molto resistente. Si tratta di una pianta della famiglia delle Poaceae, dal portamento arbustivo, che fa parte delle cosiddette piante sempreverdi, proprio perché non perde mai le foglie nel corso dell’anno. Quando il vento comincia a soffiare, il bambù risponde con un concerto delicato e ipnotico, come se volesse sussurrarti un segreto. Questo suono è un viaggio per i tuoi sensi: alcuni sostengono che ricordi la dolce pioggia che batte sulla terra, altri ritrovano l’eco del mare che accarezza la riva. (Suono) E tu Cosa senti? Quali emozioni emergono mentre ti lasci trasportare da queste melodie naturali? Prova a lasciati andare, e assapora l’essenza del momento.
Ma la magia non finisce qui. Se vuoi avvicinati e tocca i fusti alti e robusti. Senti la loro essenza viva: accarezza la superficie liscia e, se lo desideri, picchietta leggermente con le dita. Scoprirai che ogni fusto ti risponderà con una voce differente, come le note di uno strumento musicale. Fai un respiro profondo e prova a rallentare, a vivere il presente, a riconnetterti con l’ambiente circostante e ad ascoltare il ritmo del paesaggio naturale intorno a te.
COME ARRIVARE AL CEDRO
Voltati di 180 gradi. per tornare sul viale principale che corre parallelo al muro di cinta, orientati anche con il rumore del traffico. Fai 10 passi e fermati, voltati leggermente a sinistra e procedi sempre dritto per 30 passi. Ti trovi all’interno di un sentiero piccolino con a destra una fontana dismessa e a sinistra un grosso esemplare di acacia. Mantieni la parte centrale del sentiero e procedi per 40 passi, alla tua sinistra puoi toccare una recinsione e alla tua destra un arbusto di alloro.
Procedi per altri 8 passi e gira a sinistra di 90 gradi, prosegui dritto sul sentiero con la ghiaia più presente, dopo circa 25 passi ti troverai nei pressi di un cancello in ferro. Superato, tenendo leggermente la sinistra, fai 13 passi e ti troverai nei pressi di un muro di marmo peperino.
Appoggiati al muro con la schiena. girati di 90 Gradi a destra e costeggia il muretto per 10 passi, attenzione alla pavimentazione con i sampietrini.
Spostati leggermente a sinistra e riprenditi il viale con la ghiaia. Poni attenzione al terreno dissestato. Procedi sempre dritto per 21 passi mantenendoti al centro. Attenzione sulla destra potresti incontrare una struttura a vetri facente parte del Teatro di Villa Torlonia, in tal caso mantieni la sinistra.
Tieni leggermente la sinistra e proseguì sul vialetto con la pavimentazione compatta in cemento e ghiaia. Procedi per 40 passi.
A sinistra costeggerai un muro e a destra una siepe verde di Abelia grandiflora, di cui potresti sentire, in autunno, il profumo dei suoi fiori. Adesso sulla destra dovresti incontrare la scalinata di accesso al Teatro Torlonia.
(Audo del teatro, brusio spettacoli)
Il Teatro fu realizzato nel 1840, dall’architetto Quintiliano Raimondi, in occasione delle nozze tra Alessandro Torlonia e Teresa Colonna; sia le architetture, sia i temi delle decorazioni interne celebrano il tema della coppia, con frequenti richiami agli stemmi delle due famiglie. È dotato, infatti, di due appartamenti laterali speculari, uno ispirato al mondo maschile ed uno al mondo femminile. Si tratta di uno degli esempi di architettura teatrale più interessanti dell’800 italiano.
(Audio del teatro, brusio spettacoli).
Ora Continua e prosegui davanti a te, sempre sul viale tracciato, costeggiando il centro del vialetto: alla destra e alla sinistra del viale sono presenti dei ciottoli di riferimento, proseguì per 46 passi. Sentirai a sinistra il brusio del ristorante.
Prosegui per altri 40 passi e troverai un cancello di ferro. Oltrepassalo e dopo 41 passi mantieni leggermente la destra e prosegui con il sentiero per 74 passi, troverai un incrocio mantieni prosegui sul sentiero principale per 70 passi.
Ora Fermati un istante, il sentiero si dirama, tu mantieni leggermente la sinistra senza svoltare e prosegui ancora per 20 passi.
Non lontano da te si erge alla tua destra il Casino Nobile. Questo edificio, inizialmente residenza del cardinale Benedetto Pamphili, tra il 1802 e il 1806, grazie all’intervento dell’architetto Giuseppe Valadier, si trasforma in una residenza di rappresentanza per la famiglia Torlonia, utilizzata soprattutto per ospitare fastosi ricevimenti e balli. Molte delle sale al suo interno presentano stili diversi secondo l’eclettismo imperante, in linea con il gusto della citazione che caratterizza tutta la villa. Costeggia sulla sinistra il Casino dei Principi, un piccolo e raffinato edificio, in stile neo-cinquecentesco, utilizzato dal principe Alessandro Torlonia come dipendenza del palazzo principale, al quale è collegato da una galleria sotterranea. Oggi, ospita mostre temporanee.
Prosegui diritto per 18 passi e fermati.
Da questo momento in poi il percorso prosegue in pendenza, fai attenzione.
Prosegui seguendo il viale per 70 passi, e volta a destra di 90 gradi. Ci sei quasi.
Prosegui per altri 21 passi mantenendoti sulla destra del sentiero vicino ai ciottoli di riferimento.
A questo punto manca davvero pochissimo all’ultima tappa di questo percorso sensoriale.
Voltati a destra di 90 gradi, ma fai attenzione ai ciottoli che cingono l’accesso al sentiero.
Procedi infine per altri 5 passi.
Ora allunga le braccia, potrai sentire finalmente la corteccia di un esemplare secolare di Cedro del Libano.
CEDRO DEL LIBANO
Sei arrivato al termine di questo viaggio sensoriale, alla scoperta delle essenze del parco. Davanti a te si erge maestoso uno splendido Cedro del Libano, pronto per accoglierti al suo cospetto.
Questo imponente albero fa parte della famiglia delle Pinaceae e, migliaia di anni fa, i suoi boschi maestosi rivestivano i pendii montuosi del vicino Oriente, tanto da meritarsi un posto d’onore nella bandiera del Libano. Oggi, i suoi esemplari più magnifici possono essere ammirati nella straordinaria Foresta dei Cedri di Dio, situata a 2050 metri sul livello del mare, un luogo riconosciuto come patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.
Per proteggere queste meraviglie della natura, il governo libanese ha, inoltre, creato tre aree protette: la Riserva dei Cedri dello Shuf, la Riserva di Horsh Eden e la Riserva delle Foreste di Tannourine.
Il cedro, conosciuto scientificamente come Cedrus libani, presenta un aspetto unico e inconfondibile: all’inizio la sua chioma è densa e piramidale, ma crescendo, si appiattisce e si allarga, assumendo una forma più orizzontale. I rami crescono in modo particolare, creando un’affascinante forma a candelabro, con angoli di 90 gradi; ciò gli permette di raggiunge straordinarie altezze, dai 40 fino ai 60 metri. Le sue foglie aghiformi, tipiche delle conifere, e la sua natura sempreverde, completano il suo aspetto distintivo. Al posto dei frutti, il cedro produce strobili femminili, comunemente noti come pigne, che hanno un aspetto anch’esso unico.
Ora, avvicinati e lascia che il tuo senso del tatto e dell’olfatto prendano il sopravvento: annusa il tronco possente. Tocca La sua corteccia, segnata dal passare del tempo, che emana un profumo inconfondibile. L’olio essenziale che si estrae dal cedro è noto per le sue proprietà lenitive e purificanti, e aiuta a liberare le vie respiratorie. Il suo profumo, ricco e legnoso, ti invita a riflettere e meditare.
Il cedro viene citato frequentemente anche nella Bibbia, come simbolo di forza, longevità e sacralità.
Senti l’energia di questo straordinario albero e lascia che la sua storia ti avvolga.
Il percorso sensoriale finisce qui. Se vuoi ascolta e segui le indicazioni per tornare al punto di partenza.
RIENTRO A TECHNOTOWN
Voltati di 180 gradi, lasciando alle tue spalle il nostro Cedro del Libano. Ripercorri 5 passi dritto avanti a te e ruota di 90 gradi alla tua sinistra. Cammina per 22 passi costeggiando sempre il viale sulla sinistra. A questo punto segui il sentiero, ruotando a sinistra di 90 gradi. Procedi dritto di 70 passi, sentirai nel mentre una leggera pendenza in salita. Continua per altri 30 passi sul terreno ora pianeggiante. Ti trovi nuovamente nel punto in cui il sentiero principale si dirama. Alla tua destra ora si trova il Casino dei principi, mentre a sinistra, in lontananza hai il Casino Nobile.
Lascia i frastuoni del traffico di via Nomentana sulla tua destra e prosegui dritto aiutandoti, se necessario, con i grossi ciottoli che trovi a delimitare il sentiero principale. Ora prosegui per 30 passi. Alla tua destra si trova un piccolo lecceto secolare che con le sue imponenti fronde offre, nella bella stagione, un gradevole rifugio per tutti dalle temperature estive.
Prosegui mantenendoti al centro del sentiero per 40 passi. Sei in prossimità di un incrocio ma tu continua sul sentiero principale per circa 74 passi, svolta leggermente a sinistra e prosegui sul sentiero per altri 44 passi. Adesso ruota a destra di 90 gradi, ti basterà fare qualche passo in avanti per toccare il cancello che delimita l’accesso all’area esterna del ristorante La limonaia, un tempo ricovero di agrumi e frutti esotici. Al suo interno è presente ancora oggi la caratteristica pavimentazione a scacchiera, con lastre di travertino e peperino, pareti in tufo a vista e capriate di legno, che conservano l’aspetto originario. Sulla facciata esterna, invece, campeggiano tuttora gli stemmi delle due famiglie, a sancire la fusione tra la recente nobiltà dei Torlonia e quella antica dei Colonna.
A questo punto, ti basterà percorrere 22 passi dritto avanti a te e troverai sulla sinistra l’ingresso principale al bar/ristorante per goderti, se lo desideri, un momento di relax.
Altrimenti, con altri 18 passi arriverai in prossimità di uno scalino. Sali e con circa 4 passi ti ritroverai di fronte a Technotown, l’hub della scienza creativa di Roma Capitale. Se invece desideri tornare al punto di partenza, di fronte alla mappa sensoriale, procedi per altri 6 passi lungo la rampa in discesa.
Sei giunto al termine di questo percorso guidato. Ti invitiamo a visitare tutti i musei presenti nel parco per continuare a godere delle infinite bellezze di Villa Torlonia. Ricordiamo che è possibile visitare il Casino Nobile, che ospita al suo interno anche un bunker antiaereo; il Casino dei Principi, la Casina delle Civette, La Serra Moresca e il Teatro di Villa Torlonia.
Se questo racconto sensoriale ti è piaciuto o se hai riscontrato delle criticità, aiutaci a migliorare lasciando un commento, un contributo audio, un’immagine, o quello che preferisci a info@technotown.it. Se vuoi partecipare ad altre esperienze seguici su www.technotown.it o sui nostri canali social.
CREDITS
l testo di Racconti sensoriali è stato scritto da Francesca Romano e Gianluca Ferranti.
La voce narrante è di Francesca Romano
Il sound design è di Gianluca Ferranti.
Armonie notturne è stato registrato da Raffaele Mariconte e Gianluca Ferranti.
A cura di Francesca Fiorucci e Silvia Petrosino.
La produzione è di Zètema Progetto Cultura.
Il percorso rientra nelle attività del progetto Inclusive Memory. Inclusive Museums for well-being and health through the creation of a new shared memory. La creazione di contenuti è stata finanziata dal programma di ERASMUS+ dell’Unione Europea, con sovvenzione n. 2021-1-IT02-KA220-HED-000031991. Né la Commissione europea né l’Agenzia nazionale del Programma, sono responsabili del contenuto o di eventuali perdite o danni derivanti dall’uso di queste risorse.